Papa Francesco, è morto il pontefice riformista ma non rivoluzionario


È morto all’età di 88 anni papa Francesco. Sua Eminenza, il cardinale Farrell, ha dato con dolore la notizia della sua scomparsa, con queste parole:

“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa.

Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati.

Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Cosa succede ora

Mentre suonano le campane a morto in piazza San Pietro, nel pomeriggio il corpo di papa Francesco dovrebbe essere portato dal secondo piano, dove ha vissuto e dove è morto questa mattina, alla cappella di Casa Santa Marta, al piano terra dell’edificio che sorge all’interno del Vaticano, per la constatazione formale del decesso e la deposizione del corpo nella bara che avverrà alle ore 20. In serata il Vaticano programma di diffondere il certificato medico della morte di papa Francesco.

La salma esposta per tre giorni

Secondo le norme, la salma del Papa viene esposta per tre giorni in San Pietro alla devozione dei fedeli. La data delle esequie sono una prerogativa delle congregazioni generali dei cardinali che verranno convocate nelle prossime ore dal decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, e cadranno tra quattro e sei giorni a partire dalla data della morte.

Dal giorno successivo si tengono i cosiddetti novendiali, ossia le messe in suffragio dell’anima del Pontefice celebrate per nove giorni di seguito. Il Conclave viene convocato, sempre dalle congregazioni generali dei cardinali, tra i 15 e i 20 giorni dopo la morte del Pontefice e l’inizio della sede vacante, ma, con una modifica normativa che venne introdotta da Benedetto XVI, se i cardinali elettori sono già arrivati a Roma, si può derogare a questa previsione e iniziare le elezioni del successore di Francesco un po’ prima.

Il papa argentino

Nato il 17 dicembre del 1936 a Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa il 13 marzo del 2013, in un frangente di crisi della Chiesa, segnata dalle dimissioni choc di Joseph Ratzinger, e ha intrapreso una profonda riforma della Curia romana e della Chiesa cattolica mondiale. Il 265esimo successore di San Pietro è stato il primo Pontefice latino-americano, il primo gesuita e il primo che ha assunto il nome Francesco. In undici anni ha visitato 67 paesi dei cinque continenti, ha scritto quattro encicliche e sette esortazioni apostoliche, ha riesumato lo strumento del Sinodo e ha presieduto sei assemblee.

La coabitazione con Benedetto XVI

Per dieci anni, fino al 2022, è il primo Papa ad aver coabitato con il suo predecessore, Benedetto XVI, che dopo la rinuncia ha vissuto in Vaticano fino alla morte, avvenuta il 31 dicembre del 2022. Francesco è anche il primo Papa ad avere incontrato un patriarca ortodosso russo, Kirill, il primo ad avere siglato un accordo bilaterale con la Cina dopo la rivoluzione comunista di Mao Tse-tung, il primo ad avere nominato una donna a capo di un dicastero vaticano. Ha riformato in profondità le finanze vaticane, ha ridisegnato l’organigramma vaticano e, a differenza dei suoi predecessori, ha insistito su questioni come le diseguaglianze economiche, l’accoglienza dei migranti e il cambiamento climatico.

La sede vacante

Ora si apre il periodo di sede vacante che si concluderà con la convocazione di un Conclave e l’elezione di un nuovo vescovo di Roma. Francesco ha nominato l’ottanta per cento dei cardinali che, con meno di 80 anni, entreranno in Cappella Sistina. Molti di loro, però, scelti nei più disparati paesi del mondo, non si conoscono.



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